Asperger Abruzzo
Liste d’Attesa in Neuropsichiatria: Una Crisi da Risolvere Subito
martedì, 03-04-2025 - 09:03
Le liste d’attesa nella neuropsichiatria infantile della ASL Lanciano-Vasto-Chieti sono da tempo un problema insostenibile. Nonostante le promesse ricevute dalla ASL e dal precedente Direttore Generale Thomas Schael, la realtà è che la situazione non è mai stata realmente risolta. Con il personale attualmente a disposizione, è impossibile smaltire l’enorme arretrato e garantire tempi di attesa accettabili per bambini e ragazzi che necessitano di una valutazione specialistica. Lo dicevamo allora, lo ripetiamo oggi con ancora più forza.
Neuropsichiatria asl lanciano vasto chieti

Disparità di risorse nella neuropsichiatria: il confronto con altre ASL

A fronte di un bacino di utenza molto ampio, la neuropsichiatria della ASL Lanciano-Vasto-Chieti dispone solo di 27 operatori. Un numero nettamente insufficiente, se confrontato con la ASL di Pescara, che con un bacino d’utenza decisamente inferiore può contare su 40 operatori. Questo squilibrio è inaccettabile e dimostra chiaramente l’urgenza di un intervento strutturale per rafforzare il personale a disposizione e garantire il diritto alla salute ai bambini e ragazzi in attesa di una diagnosi e di una presa in carico.

Liste d’attesa in neuropsichiatria: le famiglie non possono più aspettare

La nostra associazione segue tantissimi bambini e adolescenti che, pur non rientrando nelle urgenze di rischio, hanno comunque necessità impellenti. Nessuna famiglia e nessun bambino può essere lasciato in attesa quando si manifestano disagi significativi: è una condizione inaccettabile e disumana.

Un personale competente ma costretto a lavorare in condizioni inaccettabili

Nonostante le difficili condizioni di lavoro, il personale della neuropsichiatria si impegna con dedizione per garantire un servizio dignitoso. Sappiamo, grazie alle segnalazioni dei nostri soci, che questa neuropsichiatria sta offrendo terapie abilitative di qualità, facendo risparmiare alla ASL ingenti risorse che altrimenti sarebbero state spese in terapie private. Siamo fieri della competenza e della professionalità degli operatori, ma pretendiamo che la ASL e la Regione si assumano finalmente le proprie responsabilità, che fino ad oggi ci sono state promesse senza mai trovare una reale applicazione risolutiva.

Neuropsichiatria senza risorse: mancano spazi e personale

È indispensabile garantire un incremento del personale e degli spazi a disposizione. Attualmente, il reparto non dispone neppure di un numero sufficiente di stanze per effettuare i test diagnostici, costringendo gli operatori a lavorare in condizioni logistiche del tutto inadeguate. Non possiamo accettare che le liste d’attesa siano bloccate fino all’estate del 2027, senza possibilità di nuovi appuntamenti.

Servono interventi immediati per sbloccare le liste d’attesa in neuropsichiatria

Diamo merito agli sforzi compiuti nel creare una lista prioritaria per i bambini più piccoli e con situazioni gravi, ma questo non basta. Occorre un piano strutturato che consenta alla neuropsichiatria di lavorare con serenità, con spazi adeguati e personale competente e sufficiente a garantire tempi di attesa umani.

La battaglia di Asperger Abruzzo contro le ingiustizie burocratiche

Ci teniamo a precisare che Asperger Abruzzo sta portando avanti numerosi ricorsi contro l’INPS per far valere il diritto dei bambini autistici di livello 2 e 3 ad ottenere una non rivedibilità fino ai 18 anni, come previsto dalla legge. Questo, oltre a garantire continuità alle famiglie, alleggerirebbe la neuropsichiatria da inutili certificazioni volte esclusivamente alle revisioni INPS, un’ulteriore mortificazione per le famiglie e una perdita di tempo prezioso per gli operatori.

Le istituzioni devono agire subito per la neuropsichiatria e le liste d’attesa

Ad ogni modo, la ASL deve assumersi le proprie responsabilità, prese non solo con la nostra associazione, ma anche con i sindaci, la provincia e tutti i cittadini. È un diritto imprescindibile avere una neuropsichiatria efficiente, capace di rispondere in modo celere e adeguato ai bisogni dei nostri figli.

Se non arriveranno risposte, torneremo a manifestare

Se non verranno presi provvedimenti concreti, saremo di nuovo pronti a manifestare con ancora più forza di prima. Non possiamo e non vogliamo accettare ulteriori rinvii e promesse non mantenute. Non accetteremo ulteriori prese in giro.

Marie Helene Benedetti
Presidente dell’Associazione Asperger Abruzzo

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Marie Hélène Benedetti

Madre, attivista e fondatrice, Marie Helene Benedetti è presidente di Asperger Abruzzo. Scrive per informare, sensibilizzare e costruire consapevolezza reale sull’autismo.

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Il 3 aprile 2025, dopo molteplici sollecitazioni, il nuovo Direttore Generale della ASL Lanciano Vasto Chieti, Dott. Mauro Palmieri, ha incontrato la presidente dell’Associazione Asperger Abruzzo presso la Direzione Medica dell’Ospedale “Renzetti” di Lanciano. All’incontro ha partecipato anche il Dott. Riccardo Alessandrelli, Direttore dell’Unità Operativa di neuropsichiatria territoriale ASL2.

L’associazione ha richiesto questo incontro per affrontare le gravi criticità del reparto, denunciando una situazione ormai insostenibile. I punti presentati alla direzione sono stati chiari e prioritari: carenza di personale, liste d’attesa per diagnosi e terapie bloccate al 2027 e una mancanza di stanze nella neuropsichiatria che impedisce ai professionisti di lavorare in modo dignitoso.

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Concessioni delle sedi solo a chi volete voi.

Convocazioni ai tavoli istituzionali solo alle associazioni che avete piacere di ricevere.

Nessuna risposta agli accessi agli atti.

Questo è il modo in cui viene gestita la cosa pubblica dall’amministrazione del Comune di Vasto: con arroganza, parzialità e un senso di impunità ormai fuori controllo.

Ma il pubblico non si gestisce a sentimento.
Il pubblico ha regole. Ha leggi. Ha limiti.
Non è casa vostra. Non è cosa vostra.

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C’è un conto che nessuno ha mai voluto davvero fare. Eppure è semplice, quasi imbarazzante: quanto costa alla sanità pubblica ogni terapia per l’autismo affidata a un centro privato convenzionato?
E, soprattutto: vale davvero ciò che paghiamo?

La risposta è no. E non per ideologia, ma per semplice matematica.
Oggi la ASL paga oltre 70 euro per ogni seduta di un’ora e mezza nei centri accreditati per le terapie ADA – Ambulatoriali Dedicati per l’Autismo. Ogni bambino riceve in media 3 sedute a settimana.

Facciamo due conti: 3 sedute a settimana per 52 settimane fanno 156 sedute l’anno. A 70 euro l’una, sono 10.920 euro per ogni bambino. Moltiplicato per 100 bambini, il totale supera 1 milione di euro l’anno. Non è un’opinione: è un calcolo elementare.

Se quelle terapie fossero davvero efficaci, ben venga. Ma il problema è proprio questo: non lo sono. Il sistema attuale non garantisce continuità, efficacia né reale riabilitazione. Basta leggere i dati di spesa sanitaria per capire quanto questo modello sia insostenibile.

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