Nella puntata di ieri sera di Fuori dal Coro, andata in onda su Rete 4, è stato trasmesso un servizio che ha acceso nuovamente i riflettori sulle inaccettabili carenze dell’ASL2 Abruzzo nel garantire le terapie per le persone autistiche. Il servizio ha messo in evidenza le lunghissime liste d’attesa, la mancanza di risposte concrete alle famiglie e la discutibile politica di accesso alle terapie, che penalizza i bambini più grandi in favore di quelli più piccoli e con maggiore compromissione.
Curiosamente, però, il servizio non ha menzionato un altro problema gravissimo: le liste d’attesa per la diagnosi, che ad oggi sono ferme al 2027 senza nemmeno possibilità di prendere un nuovo appuntamento. Parliamo di bambini che avranno diritto a una diagnosi quando saranno già adolescenti, quando ormai sarà troppo tardi per un intervento precoce. Il percorso diagnostico è il primo ostacolo che le famiglie si trovano ad affrontare, spesso costrette ad aspettare anni prima di ottenere una valutazione ufficiale. Senza diagnosi, non c’è accesso alle terapie. E questo significa condannare tantissimi bambini e ragazzi a un destino di esclusione e privazione di diritti fondamentali. Anche su questo fronte, l’ASL2 è totalmente inadempiente e continua a ignorare le proposte di chi, come il dottor Alessandrelli, suggerisce soluzioni concrete per abbattere i tempi di attesa e garantire un intervento tempestivo.
Tutto vero il servizio. Ogni singola parola. Ogni denuncia fatta nel servizio è sacrosanta. Ma c’è un problema ancora più grave: l’ASL2, invece di assumersi la responsabilità della propria gestione fallimentare, ha deciso di scaricare il peso delle proprie inefficienze su un medico che, al contrario, ha sempre avuto e proposto la soluzione senza mai essere ascoltato.